SALUTE E BENESSEREEsposizione solare: rischi e benefici per un'abbronzatura in sicurezza

Esposizione solare: rischi e benefici per un’abbronzatura in sicurezza

Il sole: come e quando esporsi per farne un nostro alleato

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Con l’arrivo dell’estate, dopo i lunghi mesi invernali, abbiamo voglia di sole, mare e relax, ma non dimentichiamoci della nostra pelle con qualche accorgimento.

Cosa significa esposizione solare

Il sole emana raggi di luce, noti come raggi ultravioletti (UV), che possono essere un toccasana per la salute o danneggiarci. Sono di tre diversi tipi: UVA, UVB e UVC.

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I raggi UVA sono quelli emessi in maggiore quantità. I raggi UVB invece, sono emessi in quantità minore, ma sono più intensi. I raggi UVC infine, sono i più dannosi per la salute, ma fortunatamente non colpiscono la superficie terrestre in quanto lo strato di ozono è capace di intercettarli e bloccarli.

Anche se non possiamo vedere i raggi UV, essi attraversano la nostra pelle. Lo strato più superficiale infatti, che si chiama epidermide, contiene un pigmento, (o colorante), chiamato melanina. Le persone con la pelle chiara hanno meno melanina rispetto alle persone con la pelle scura, e questo è il motivo per cui le persone dalla pelle molto chiara rischiano di scottarsi più facilmente.

Benefici dell’esposizione solare

La luce solare e l’oscurità innescano il rilascio di diversi ormoni nel cervello. Ad esempio, è noto che la luce solare colpisca aree speciali nella retina, che a sua volta aumenta il ​​rilascio nel cervello di un ormone chiamato serotonina, che è associato al miglioramento dell’umore e aiuta ad instaurare una sensazione di calma e concentrazione. Di notte invece, la scarsità di luce fa sì che il cervello produca un altro ormone chiamato melatonina, indispensabile per conciliare il sonno.

Senza una sufficiente esposizione al sole però, i livelli di serotonina possono diminuire. Con l’arrivo dell’autunno infatti, bassi livelli di serotonina sono stati associati a un rischio più elevato di sindrome despressiva, con particolare andamento stagionale, spesso correlati a disturbi legati all’ansia ed attacchi di panico.

Attenzione ai rischi

Le scottature solari sono ampiamente riconosciute come uno degli effetti negativi più comuni di un’eccessiva esposizione al sole, i cui massimi sintomi compaiono solitamente circa quattro o cinque ore dopo l’esposizione.

Tra di essi ricordiamo:

  • Arrossamento della cute
  • Formazione di blister o flittene
  • Sintomatologia parainfluenzale come nausea, febbre, brividi o mal di testa, alla cui comparsa è consigliabile consultare un medico.

Forse vi sarà capitato di osservare la comparsa di nei in zone dove prima non erano presenti, come conseguenza di una scottatura solare. I nei sono tumori benigni della pelle che tutte le persone hanno, e che in questo caso sono comparsi a causa di una prolungata esposizione ai raggi UV.

La peggiore conseguenza dell’esposizione a lungo termine al sole infatti, è lo sviluppo del cancro della pelle, come ad esempio carcinoma a cellule basali, carcinoma a cellule squamose e melanoma maligno, che possono comparire ex novo oppure da una mutazione di nei preesistenti.

Associamo le rughe all’invecchiamento, ma l’esposizione al sole è un fattore significativo per il loro sviluppo e per la loro comparsa precoce. La luce UV infatti danneggia il collagene e il tessuto elastico della pelle, che diventa fragile e non riprende forma, provocando cedimenti. Alcuni studi poi hanno evidenziato come “l’unico fattore peggiore dell’esposizione ai raggi UV per l’invecchiamento e le rughe è il fumo di sigaretta”, che fa diventare la pelle giallastra e spessa con rughe profonde. L’esposizione ai raggi UV provoca anche macchie bianche e scure sulla pelle, poiché danneggia le cellule superficiali, ad esempio sul décolleté o sul dorso delle mani.

Come proteggerci

  • Usare una crema solare ad alta protezione, (50+), specie su viso, collo e dorso delle mani;
  • Ricordarsi di riapplicare la crema solare ogni 2 ore, oppure dopo aver nuotato o sudato;
  •  Poichè la maggior parte delle creme solari scade dell’arco dei 12 mesi, è bene sostituirla per non comprometterne l’efficacia;
  • Evitare il sole diretto tra le 10:00 e le 16:00;
  • Indossare cappelli ed occhiali da sole quando possibile, specie nei neonati e bambini;
  • Evitare di esporsi nell’arco di 24 ore dopo aver depilato le gambe con la ceretta, o dopo aver applicato creme dermatologiche a base di antibiotici o cortisone;
  • I raggi UV si riflettono su alcune superfici, come acqua, cemento, sabbia e neve. Quindi ricordiamo che non siamo immuni da scottature se siamo in montagna oppure se fuori è nuvoloso;
  • Fare un controllo dei nei dal dermatologo almeno una volta l’anno, od ogni sei mesi se si ha una storia familiare di tumori della pelle;
  • Molti specialisti sconsigliano l’uso di lettini abbronzanti. Anche se la luce non proviene dal sole infatti, hanno comunque elevate quantità di raggi UV.
  • Infine anche oli, lozioni e pillole che promettono di produrre più melanina e di scurire la pelle più velocemente non sono spesso raccomandati dagli specialisti, poiché il miglior modo per abbronzarsi è un’esposizione graduale, ma costante, alla luce naturale.

E con questi accorgimenti, buona tintarella a tutti!

Dott.ssa Diana Catocchia
Dott.ssa Diana Catocchia
Laureata in Medicina e Chirurgia, da sempre attenta alla salute fisica e psichica delle persone.

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